L’Aeroporto Marconi di Bologna è la prima società aeroportuale italiana per innovazione, tecnologia, sostenibilità ecologica, green economy e sostenibilità sociale ed è una delle 200 “Green Stars 2021”, le aziende che si sono maggiormente impegnate, a livello nazionale, attraverso strategie di sviluppo sostenibile con il preciso intento di minimizzare l’impatto della propria attività, nel pieno rispetto dell’ambiente e della società.
A dirlo è l’Istituto Tedesco Qualità e Finanza, che su “Affari & Finanza” di ieri ha pubblicato i dati dello studio condotto attraverso l’analisi di oltre un milione di citazioni online su di un campione di 2.000 imprese operanti nei settori: alimentari e bevande, automotive, meccanica ed elettronica, beni di consumo, commercio, finanza, materiali e materie prime, servizi e trasporti . La classifica finale delle 200 aziende più virtuose scaturisce dall’integrazione ed elaborazione dei dati raccolti attraverso il social listening di siti, social media, portali news e blog ed una successiva analisi del sentiment espresso dagli utenti. La certificazione “Green Stars 2021” viene assegnata solo a quelle aziende che hanno ottenuto almeno 60 punti su 100 nella valutazione complessiva e che hanno almeno 10 menzioni nel corso del 2020. Nel settore “Aeroporti e Servizi Aeroportuali” il Marconi, con 100 punti, si è piazzato al primo posto fra tutti gli aeroporti italiani, davanti ad Aeroporti di Roma.
Un risultato importante per l’Aeroporto di Bologna, frutto dell’attività svolta in questi anni sui temi dello sviluppo sostenibile. Solo per citare alcuni esempi: nel 2020 la società ha utilizzato energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili, compensato il 50% delle emissioni prodotte dalla combustione del gas naturale, sviluppato un piano di mobilità sostenibile per tutti i lavoratori dell’aeroporto, finanziato un’azione di tutela della biodiversità per l’area della Golena San Vitale e Golena del Lippo adiacente allo scalo, investito 33 milioni di euro in sviluppo e manutenzione delle infrastrutture e servizi innovativi con un forte impulso alla digital transformation , prodotto opportunità di scambi commerciali e ricchezza per il territorio (con valori ridotti, a causa della pandemia) ed in materia di pari opportunità ha praticamente azzerato (0,7%) il gap retributivo di genere.