Nel corso della mattinata, nella città di Bologna, i Carabinieri della Compagnia Bologna Centro hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare personale a carico di 5 indagati (1 in carcere, 2 ai domiciliari e 2 sottoposti a divieto di dimora nella provincia di Bologna), ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di prostituzione minorile, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, pornografia minorile (realizzazione e divulgazione di filmati con minori) e tentata truffa aggravata.
L’operazione odierna conclude l’attività d’indagine convenzionalmente denominata Villa Inferno, in relazione alla quale lo scorso 1 settembre era stata data esecuzione ad analoga ordinanza di custodia cautelare personale. Gli elementi emersi dagli interrogatori resi dai destinatari di quelle misure cautelari e le escussioni dei partecipanti ai festini, o che avevano avuto contatti con la persona offesa (minore dalla denuncia della cui madre era scaturita l’indagine), hanno fornito spunti utili per risalire ai canali di approvvigionamento della sostanza stupefacente (cocaina) consumata durante le serate a base di sesso e stupefacenti.
È questo, pertanto, l’aspetto sul quale da settembre hanno focalizzato l’attenzione i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro. Grazie anche all’ausilio di attività tecniche e a mirati servizi dinamici di osservazione, controllo e pedinamento, i Carabinieri del Nucleo Operativo hanno individuato i pusher, accertando non solo le responsabilità di questi in ordine alle cessioni di cocaina consumata presso Villa Inferno, ma anche la quotidiana e fiorente attività di spaccio posta in essere dagli stessi nella provincia di Bologna, che annoverava tra i propri clienti anche personaggi del mondo dello spettacolo. Inoltre, è stata confermata l’esistenza di video pedopornografici realizzati a Villa Inferno in occasione dei festini, a conferma dell’ipotesi accusatoria di prostituzione minorile.
Infine, nel corso delle indagini, si è appurato che uno dei destinatari delle misure, in concorso con altri due soggetti, ha tentato di conseguire un ingiusto profitto in danno di diversi esercizi commerciali bolognesi, sfruttando l’attuale emergenza sanitaria da Covid-19 per rendere i raggiri credibili. Articolato e ingegnoso è stato il metodo ideato per trarre in inganno i titolari delle attività commerciali che si intendevano colpire: un soggetto lasciava un biglietto da visita della propria attività di sanificazione all’esercizio commerciale, un altro comunicava la positività al Covid-19, contratto proprio in quell’esercizio ed un terzo soggetto, fingendosi medico dell’ASL, confermava al titolare la positività del cliente, sottolineando la necessità di procedere alla sanificazione immediata degli ambienti, in assenza della quale sarebbero state elevate gravose sanzioni amministrative nel corso dei controlli delle Autorità sanitarie.