Le parole di coach Dalmonte a due giorni dalla sfida contro Trieste: “Ci aspetta una partita che ha tanti significati e motivaizoni dal punto di vista dell’approccio, una partita contro una squadra con un’identità ben precisa, figlia di una gestione pluriennale da parte di Dalmasson. Lui ha fatto stagioni con differenti obiettivi, creando mentalità, lavoro e risultati, cambiando giocatori nei primi anni e cementando alcuni negli altri anni per avere la promozione e giocare in serie a in un certo modo con risultati postivi. Le squadre identificabili per come giocano e si esprimono nel campo, riprendono la filosofia dell’allenatore che è identificata. Trieste gioca con grande energia difensiva e offensiva e gioca aggredendo gli avversari e sporcando linee di passaggio. Gioca una pallacanestro offensiva perché ci sono giocatori doppi in ogni ruolo; è una squadra che ha atletismo sugli esterni ed è necessario avere grande cura della nostra esecuzione offensiva, con idee chiare sul come reagire alle loro azioni difensive. Trieste è una squadra che ha in Fernandez il giocatore chiave, con quattro esterni come giocatori terminali che hanno intelligenza cestistica. Noi dobbiamo riconoscere i loro pregi, limitare le loro qualità e caratteristiche e cercare di evidenziare le nostre qualità giocando contro questo tipo di avversario.

Avremo due rientri Fantinelli e Saunders , ma dovremmo essere cauti e graduali nelle aspettative: questo porta ad avere due rotazioni in più e più qualità e intensità. Domani capiremo cosa potranno dare a livello di perfomance. Questo non deve intaccare la nostra identità difensiva e offensiva. Banks oggi si allena ma dobbiamo gestire la cosa.

Fantinelli e Baldasso? Fanno parte di una rotazione di esterni, con caratteristiche complementari e si può prevedere una loro presenza in contemporanea; ad oggi non so ma dopo si.

Happ in uscita? Leggo e ascolto ciò che viene detto dalle notizie locali

La capacità di cogliere l’opportunità penso faccia parte dei progressi dei giocatori; Palumbo è stato bravo a cambiare il suo status e credo debba essere bravo a mantenere questo status attuale e mantenerlo per il prossimo futuro. La cosa è funzionale a livello di tempo per la squadra, per lui e per la società. Lui va protetto, curato, accompagnato e migliorato perché è un investimento.

Cura Dalmonte? Con l’assoluta e totale semplicità e onestà intellettuale credo siano determinanti le relazioni. Le relazioni sono più importanti di ogni aspetto tecnico perché sono la base di ogni aspetto tecnico; io devo garantire un benessere ai giocatori; non c’è una cura Dalmonte, ma tanto merito dei ragazzi. Il nostro obiettivo è giocare al meglio delle nostre possibilità sempre, con presenza, per essere competitivi al meglio ad ogni singolo evento. Oggi dobbiamo essere ancorati all’unica palla a due che ci deve interessare che è la prossima partita. Non voglio inciampare nel guardare troppo avanti perché può essere dispersivo e una fonte di distrazione; stiamo forte sul presente e il tempo delle considerazioni arriverà, ma non oggi.

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