La Polizia di Bologna, lo scorso 9 Dicembre, era intervenuta in via del Borgo di San Pietro a seguito di alcune segnalazioni in merito a dei soggetti che stavano picchiando un cane. Gli operatori giunti sul posto avevano individuato tre soggetti ubriachi, privi dei dispostivi di protezione individuale, con un pastore tedesco al seguito. Si trattava di un cittadino lettone del 1982, un cittadino ucraino del 1992 e una donna ucraina del 1980, tutti senza fissa dimora e già gravati da pregiudizi. I due uomini, che dichiaravano di essere entrambi padroni del cane, palesavano un atteggiamento aggressivo verso l’animale, strattonandolo e spingendolo a terra. Dopo gli accertamenti, i due uomini sono stati denunciati per il reato di maltrattamenti di animali e tutti e tre sanzionati per ubriachezza manifesta e violazione della normativa covid. In quel contesto il cane, dotato di microchip, era stato “sequestrato” e affidato al canile comunale, anche al fine di verificare che fosse il legittimo proprietario.

Pochi giorni dopo, il 22 dicembre, si presenta negli Uffici della Questura il proprietario del cane che cerca disperatamente il proprio animale di compagnia, riferendo di averlo affidato alcune settimane prima ad un soggetto che in seguito si era reso irreperibile. L’uomo, di nazionalità francese, raccontava agli operatori che era giunto in Italia in compagnia del suo pastore tedesco di nome “Ricky” e che i primi di dicembre aveva avuto un malore per cui era stato ricoverato presso l’ospedale di Piacenza; in quell’occasione, non avendo la possibilità di prendersi cura del proprio animale domestico, aveva deciso di affidarlo all’unica persona che si era resa disponibile nell’immediatezza, un uomo appena conosciuto. Successivamente però l’uomo non ha più risposto alle sue chiamate. Pertanto non appena dimesso dall’ospedale il padrone di Ricky si è messo alla ricerca del suo animale di compagnia.

Gli operatori del Commissariato, appresa la vicenda e ritenendo che potesse esserci un collegamento con il loro intervento del 9 dicembre, contattavano immediatamente il canile e apprendevano che il cane, che era stato ribattezzato “Houdini” dagli operatori del canile, perché sempre dedito alla fuga, era ancora all’interno della struttura e godeva di ottima salute. A quel punto gli Agenti del Commissariato hanno potuto accompagnare il proprietario a riabbracciare il fidato amico, rallegrandosi per aver potuto contribuire a rendere il Natale più gioioso per entrambi.

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