Nei giorni scorsi la Squadra Mobile di Bologna ha tratto in arresto un 37enne marocchino, con precedenti specifici alle spalle, trovato in possesso di 1 kg di cocaina, 4,5 kg di hashish e la somma di 106.000,00 euro in contanti, provento dell’attività illecita.
I poliziotti della Squadra Mobile, IV Sezione contrasto al crimine diffuso, lo stavano seguendo ormai da qualche giorno, monitorandolo nei suoi movimenti sospetti nella città metropolitana, quando lo hanno visto uscire da un’abitazione sita in zona Porto Saragozza. In quel frangente i poliziotti hanno osservato l’uomo uscire da quella abitazione e lo hanno seguito nei suoi spostamenti attraverso la città fino a San lazzaro di Savena, dove il sospettato entrava in un’abitazione da cui usciva con una busta di plastica di grandi dimensioni per poi risalire a bordo dell’autovettura. A quel punto gli Agenti della Polizia di Stato hanno intimato l’alt all’autovettura condotta dall’uomo che in un primo momento non si è fermato, ma anzi ha tentato di investire uno dei poliziotti.
Dopo un breve inseguimento il cittadino marocchino è stato fermato e fatto scendere dall’auto; la vettura è stata così perquisita ed all’interno della busta vista in precedenza sono stati trovati diversi panetti di hashish per un quantitativo di 4,5 kg di sostanza. A quel punto gli investigatori della Polizia di Stato decidevano di estendere il controllo nell’abitazione di zona Porto Saragozza, luogo da cui lo spacciatore si era avviato aveva iniziato i suoi numerosi spostamenti. Una volta giunti sul posto gli operatori di polizia, con l’ausilio dei vigili del fuoco, hanno forzato la porta dell’appartamento in questione e hanno trovato all’interno 1 kg di cocaina sottovuoto, una macchina per fare il sottovuoto e, soprattutto, il provento dell’attività di spaccio imbastita dal soggetto, ovvero 106.000,00 euro in contanti.
Una volta immesso sul mercato avrebbe determinato un guadagno illecito per oltre 100.000 euro. L’uomo è stato arrestato per spaccio e per resistenza a pubblico ufficiale ed è stato tradotto in carcere in attesa della convalida, come disposto dalla Procura della Repubblica di Bologna.