Le parole di Luca Dalmonte, neo coache della Fortitudo Bologna: “C’è bisogno di anima e cuore da mettere in camp0, di un grande senso di responsabilità da trasmettere alla squadra e il senso di appartenenza a questa maglia e trovare insieme le soluzioni per uscire da questo momento. Dobbiamo trovare un sistema dove trovarci tutti e l’organizzazione sul campo dove riconoscerci. Trovare una via attraverso la quale quello che è davanti alla maglia sia dominante ed esclusivo rispetto a quello che c’è dietro: a partire dal singolo nomem al nome della società. Conta quello che è davanti e costruire un sistema tecnico e tattico dove tutti sono necessari. La domanda è: cosa posso fare io per la mia squadra? Le parole sono propositi e impegni ma ciò che conta sono i fatti e ciò che riusciremo a dimostrare, ogni singolo giorno, per migliorare la situazione non solo la partita.
Mi distacco dai parallelismo con Meo: insisto sul disicorso difensivo perché attraverso la difesa si evince il secondo aspetto: se hai qualcosa dentro è più evidente con una difesa consistente. Dobbiamo concentrarci sul qui e ora; la storia di ieri serve a fare bene oggi. Il motivo per cui sono qua e perché credo nelle possibilità di questo gruppo; guardare dalla stessa prospettiva. Io devo cercare di metter il giocatore nella condizione di giocare meglio e lui di mettersi a servizio della squadra: questo è il compromesso.
Una forza invisibile mi ha preso e portato qua, anche per il passato che ho avuto qui e per quello che ho imparato. Ci troveremo qui a maggio e faremo le considerazioni: prometto di agire, pensare e lavorare al 100% per il bene comune e spingere la squadra nella stessa direzione; gli errori va bene farli ma dopo bisogna metterli a disposizione per migliorarli.
La prossima partita contro Pesaro? Bisogna ottimizzare il tempo che abbiamo e chiedere uno sforzo alla squadra a livello di ascolto. Il tempo e quello che è dobbiamo sfruttarlo al meglio”.