La posizione ventilata nei giorni scorsi dal Governo in merito a vacanze sulla neve e impianti sciistici nel periodo natalizio, con l’intenzione di mantenere lo stop a piste e stazioni, ha sollevato, e continua a sollevare, dubbi e preoccupazione tra cittadini, imprese e operatori.
Rinviare l’apertura della stagione invernale, e quindi perdere l’intero periodo delle festività natalizie, aprirebbe infatti per il Comprensorio del Corno alle Scale, e dunque per tutta la montagna bolognese, uno scenario estremamente negativo.
Quando si parla di Appennino e di bianco, infatti, non si può dimenticare che il prodotto turistico “neve”, fermo dal primo lockdown del marzo scorso, rappresenta una delle principali fonti di reddito del sistema Appennino, grazie anche ad un importantissimo indotto che opera nei settori dell’ospitalità, della ristorazione, del commercio e dei servizi.
Impedire l’apertura degli impianti a dicembre, inoltre, non costituirebbe soltanto un danno gravissimo all’economia locale, ma andrebbe a penalizzare in maniera assolutamente iniqua e immotivata gestori e operatori della neve che in questi mesi hanno lavorato, e sostenuto investimenti, per mettere in sicurezza piste, funivie, cabinovie, rifugi e scuole di sci in vista della riapertura.
A questo proposito, ci preme sottolineare come la stazione del Corno alle Scale, che in questo difficilissimo 2020 ha trovato una nuova gestione e posto le basi per un rilancio complessivo, sia nelle condizioni per poter riaprire in piena sicurezza, essendo peraltro dotata esclusivamente di seggiovie, più semplici da gestire sotto il profilo del distanziamento sociale rispetto a cabinovie e funivie.
Come Confcommercio Ascom Bologna siamo convinti che sia assolutamente possibile riaprire le stazioni in piena e totale sicurezza, rispettando tutte le misure di contenimento. Non farlo significherebbe far ricadere sulle spalle di centinaia di imprese e lavoratori un peso insostenibile, con conseguenze gravissime per la tenuta del tessuto imprenditoriale e dei livelli occupazionali.
Per questo, come Associazione, chiediamo alle Istituzioni, ed in primis alla Regione Emilia Romagna, di intervenire con urgenza sul Governo per consentire la riapertura degli impianti, osservando scrupolosamente regole e protocolli, e dare così il via alla stagione invernale.
E’ giunto il momento, adottando misure equilibrate, di conciliare l’esigenza di fronteggiare la pandemia con quella di salvaguardare sistema economico e mondo del lavoro.