In questo 2020 così difficile per il nostro Paese, nel quale tutti siamo chiamati a concentrare i nostri sforzi, energie ed attenzione per superare la “seconda ondata” della crisi sanitaria, CONFABITARE – Associazione Proprietari Immobiliari è al fianco dei propri associati e, in generale, di chi possiede immobili, sia per affrontare e superare i problemi contingenti che per aiutarli a gestire le conseguenze dovute alla crisi che ha investito pesantemente il comparto immobiliare, sia residenziale che commerciale.  La “chiusura” totale in primavera e, ora, in tutto o in parte, di intere zone del Paese e di molte attività specifiche – scelta pesante ma necessaria, ne siamo consapevoli – ha comportato, per famiglie e imprenditori, una grave crisi di liquidità dovuta all’incompleta e/o mancata erogazione della Cassa Integrazione e alla mancanza di flussi di cassa per le attività.

Questa situazione è ormai complessivamente divenuta insostenibile anche per il comparto immobiliare: molte imprese sono ferme e non riescono a pagare l’affitto, come anche molte famiglie, con la conseguenza che tutto ciò grava, al momento, su molti proprietari che non percepiscono più l’affitto e, loro volta, si trovano in difficoltà a far fronte ai propri impegni (a maggior ragione laddove l’affitto costituisce per molte famiglie l’unico reddito a causa della mancanza di lavoro). Non dobbiamo, del resto, dimenticare che la maggior parte dei proprietari che affittano immobili sono persone fisiche, famiglie, che hanno ereditato o hanno fatto molti sacrifici per avere un immobile in più che gli garantisca un minimo di reddito.  

In questo scenario il blocco degli sfratti non solo ha semplicemente rinviato l’esplosione del ricorso ai tribunali ma ha, altresì, riversato sui soli proprietari le conseguenze di una crisi generale. Allo stesso modo le imminenti scadenze fiscali costituiscono per molti proprietari, soprattutto persone fisiche, un esborso di liquidità, in molti casi la poca rimasta, che potrebbe avere pesanti e drammatiche ripercussioni sulla possibilità di mantenimento ordinario del nucleo familiare.

Per questi motivi CONFABITARE ha ritenuto di dover sottoporre alla Commissione Programmazione economica e bilancio  e alla Commissione Finanze e Tesoro  del Senato  riunite in seduta congiunta  una serie di proposte di integrazione / emendamento al DL Ristori.

Credito d’imposta

Abbiamo proposto l’introduzione di una forma di compensazione per i locatori che decidono di non procedere con sfratto per morosità o decreto ingiuntivo, attraverso l’introduzione di uno speciale credito d’imposta riservato ai locatori, utilizzabile ai fini delle dichiarazioni IRPEF ed IRES, pari all’ammontare totale dei canoni non percepiti, utilizzabile sia in unica soluzione che mediante spalmatura su cinque anni consecutivi a partire dal 2020. In questo modo si aiutano sia le attività in crisi, evitando di sfrattarle, sia i locatori ai quali viene meno un reddito che, in molti casi, è loro necessario per vivere (si pensi a chi ha perso lavoro ma ha un immobile dato in affitto e conta su quell’entrata, magari l’unica rimasta). Al fine di evitare utilizzi impropri del credito, si è pensato ad una forma di supervisione e certificazione da parte delle Associazioni della proprietà edilizia, sulla falsa riga delle attestazioni per i canoni agevolati (i c.d. 3+2). La proposta serve anche a colmare l’evidente disparità di trattamento fra conduttori e locatori in tema di credito d’imposta.

Cancellazione 2^ rata IMU

In considerazione del fatto che sono in grave crisi anche le locazioni ad uso abitativo e per prevenire eccezioni di incostituzionalità per disparità di trattamento con le locazioni ad uso diverso, si è pensato d’introdurre la cancellazione della rata di dicembre dell’IMU anche per le locazioni residenziali (cosa non prevista dal DL). Questo consente, inoltre, alle famiglie di poter disporre di qualche risorsa in più per affrontare i prossimi mesi che si preannunciano decisamente difficili.

Differimento 2^ rata IMU

Sempre al fine di evitare ingiustificate disparità di trattamento ed anche per evitare una penalizzazione senza motivo di molti soggetti ed in considerazione della grave crisi economica connessa all’emergenza epidemiologica da COVID-19, che ha colpito sia le persone fisiche che le persone giuridiche, in via del tutto straordinaria e per il solo anno 2020, per tutti coloro che non hanno titolo per beneficiare di quanto previsto dal DL Ristori, abbiamo chiesto di sospendere e differire al 31 marzo 2021 la seconda rata dell’imposta municipale propria (IMU) di cui all’articolo 1, commi da 738 a 783, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, che deve essere versata entro il 16 dicembre 2020

Modifiche al TUIR

In linea con quanto introdotto – con pieno successo operativo – con il Decreto Crescita, si propone una modifica parziale dell’art. 26 del Tuir (Testo unico imposte sui redditi), laddove ad oggi non è consentito anche alle locazioni ad uso diverso dall’abitativo di poter beneficiare della possibilità – in caso di morosità – di non far concorrere i canoni non percepiti al reddito complessivo del locatore, sempre a condizione che sia data prova dell’avvenuta notifica dello sfratto ovvero dell’ingiunzione di pagamento. In tal modo si sana una manifesta disparità di trattamento che non trova ragione alcuna e si consente ai locatori di non dichiarare i redditi non percepiti e, di conseguenza, di non dover pagare le relative imposte.

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