Maggiori tutele per chi rispetta i protocolli anti-Coronavirus, intensificando i controlli nei confronti di chi non si attiene alle regole per prevenire e limitare i contagi. I ristoratori di Confcommercio Ascom Bologna hanno accolto così il nuovo Dpcm che impone la chiusura alle 24 e il divieto di consumare bevande o cibo fuori dai locali dopo le 21.
Nonostante per alcune attività che rappresentano la ristorazione classica questa decisione non sia al momento particolarmente impattante gli imprenditori della Federazione ristorante e trattorie sottolineano l’importanza di fare distinzione tra chi rispetta le regole e chi no: “Suggerirei di inasprire le sanzioni nei confronti di chi non rispetta le regole, tutelando chi ha sempre rispettato le disposizioni anti-Covid – spiega Vincenzo Vottero, presidente della Federazione ristoranti e trattorie, titolare del ristorante VivoTaste Lab di Castenaso –. Ci sono locali che – pur svolgendo il proprio lavoro in massima sicurezza per clienti e dipendenti – vedranno decurtato il proprio fatturato di oltre il 60%-70% con conseguente perdita di lavoro e serio rischio di sopravvivenza dell’impresa. Il rispetto delle regole, quindi, non è in discussione, soprattutto per evitare di tornare ai periodi di marzo e aprile quando fu imposto il lockdown, al tempo stesso non è più accettabile la colpevolizzazione di una categoria che tanto sviluppa da sempre per il territorio. Noi non siamo untori, siamo seri ed onesti imprenditori”.
Un’idea, per ovviare alle nuove ed ulteriori restrizioni, agli ingressi contingentati e alla riduzione dei numeri dei tavoli, potrebbe essere anche quella di istituire dei turni, per permettere a tutti i clienti, anche a chi di solito era abituato a uscire a sera inoltrata, di cenare al ristorante, nella speranza che presto si possa tornare alla normalità.
E’ chiaro che ad un regime restrittivo della libera impresa debba seguire un concreto piano di aiuti e agevolazioni da parte di tutte le Istituzioni, ad ogni livello, non come è stato nei mesi precedenti.