(Foto Google Maps)
I Rappresentanti dei genitori e degli studenti nel Consiglio di Istituto del Majorana
Si prospetta un inizio di anno scolastico turbolento all’Istituto di Istruzione Superiore Majorana di San Lazzaro. La grave carenza di spazi, compensata negli ultimi anni da un efficace sistema di utilizzo delle aule “per materia” (con dislocazione dei gruppi classe in base all’orario di lezione) ora impraticabile a causa delle norme per il contenimento della pandemia da Covid-19, costringerà tutte le classi quarte e quinte a seguire le lezioni in orario pomeridiano (dalle 13,15 alle 18,15), compromettendo le attività extrascolastiche degli studenti, nonché l’organizzazione delle riunioni del corpo docente.
La situazione era stata segnalata dal Consiglio di Istituto agli enti preposti, in primis Città Metropolitana, sin dal maggio scorso, con una richiesta di almeno 24 aule in strutture prefabbricate, al fine di garantire le stesse condizioni delle altre scuole del territorio per la fruizione del diritto allo studio. Richiesta ribadita il 14 luglio scorso in occasione di un incontro tra il medesimo Consiglio con i rappresentanti degli Enti Locali in cui erano presenti l’Assessore alla Scuola Università della Regione Emilia-Romagna Paola Salomoni, il Consigliere di Città Metropolitana con delega alla Scuola Daniele Ruscigno e l’Assessore alla Scuola del Comune di San Lazzaro Benedetta Simon.
Ad oggi solo il Comune di San Lazzaro di Savena ha concesso due spazi disponibili presso la Mediateca (come già avvenuto in passato), ma da Città Metropolitana, nonostante gli impegni presi dal Consigliere con delega alla Scuola Ruscigno nell’incontro del 14 luglio, silenzio assoluto.
I genitori e gli studenti sono esasperati dalla mancanza di risposte, anche in considerazione delle ingenti risorse stanziate dal Governo per permettere a tutti gli studenti delle scuole italiane di iniziare l’anno scolastico in sicurezza e senza particolari disagi.
Il Dirigente scolastico ha fatto di tutto per evitare questa soluzione come la modifica orario per disciplina, utilizzazione di tutti spazi possibili. Di tutto questo i genitori sono pienamente consapevoli.
Gli studenti e i genitori sono mobilitati e finché non arriveranno le 24 aule richieste non escludono pubbliche manifestazioni di protesta.