Il tesoretto è frutto dell’attività di riscossione della tassa rifiuti. La scadenza del versamento per tutti i contribuenti sarà il 2 dicembre 2020
La decisione era stata presa dal Sindaco Virginio Merola a marzo, a pochi giorni dall’inizio del lockdown: ora la manovra da dieci milioni di euro sulla Tari è diventata un atto licenziato dalla Giunta e pronto per l’approvazione definitiva da parte del Consiglio comunale. La modifica del Regolamento Tari prevede per l’anno 2020 riduzioni dal 25% al 50% per le attività penalizzate dalla chiusura o dalla contrazione dell’attività durante l’emergenza sanitaria, e fissa al 2 dicembre 2020 la scadenza unica per il versamento di quest’anno, in linea con le indicazioni che il Governo ha dato ai Comuni negli ultimi decreti riguardo agli adempimenti del bilancio. I dieci milioni di euro che rendono possibili le riduzioni della Tari ad alcune categorie di utenti non domestici, sono frutto delle riscossioni del 2019 che hanno superato le spese e che derivano dal recupero dell’evasione della tassa rifiuti, e dunque sono vincolati a questa tassa.
“Dopo lo sconto sulla Tari deliberato all’inizio di quest’anno per le famiglie con figli- afferma l’assessore al bilancio Davide Conte – oggi interveniamo a favore delle realtà produttive e commerciali che hanno sofferto di più in fase di lockdown, dopo un confronto con le associazioni di imprese. La riduzione della Tari è un intervento concreto che fa risparmiare le aziende duramente colpite dalle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria. Oltre al capitale economico è importante anche sostenere il capitale sociale: ecco perché abbiamo deciso di ridurre la Tari in modo strutturale a tutto il mondo dell’associazionismo e del terzo settore”.
Le riduzioni tariffarie
La Tari nel 2020 sarà scontata in questo modo:
- Riduzione del 50% a: scuole (comprese le scuole paritarie dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado); esposizioni e autosaloni; alberghi (senza ristorante), pensioni, locande, affittacamere, bed and breakfast e ogni altra attività ricettiva che applica l’imposta di soggiorno; agenzie di viaggi; esercizi commerciali di generi non alimentari a eccezione di edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie; banchi di mercato di generi non alimentari e alimentari che hanno subito provvedimenti di sospensione dell’attività; ristoranti (anche inseriti in strutture alberghiere), trattorie, pizzerie, tavole calde, osterie, pub, mense, birrerie, hamburgerie; bar, gelaterie, pasticcerie; rosticcerie; discoteche, sale da ballo.
- Riduzione del 40% a: associazioni, circoli e istituzioni culturali e sportive, biblioteche, musei, centri diurni; cinema e teatri; autorimesse, autoservizi, autotrasporti, laboratori artistici; distributori carburante, aree di parcheggio, aree di posteggio, campeggi, impianti sportivi e termali; attività artigianali tipo botteghe (parrucchiera, barbiere, estetista); officine, carrozzerie, laboratori, botteghe artigianali; sale giochi.
- Riduzione del 25% a: attività industriali con capannoni di produzione (la riduzione va richiesta dal contribuente e sarà concessa previa verifica e solo se l’attività è stata sospesa per l’emergenza sanitaria); agenzie ippiche, ricevitorie totip; fiori e piante.
Le scadenze e le altre modifiche al Regolamento Tari
Per il 2020 l’emergenza sanitaria giustifica la sospensione del pagamento delle prime due rate (16 maggio e 30 settembre), e si prevede la possibilità di pagare in un’unica soluzione entro il 2 dicembre 2020, ai sensi del Decreto Legge del 2019 che contiene le misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi. I bollettini arriveranno a tutti gli utenti, sia domestici che non domestici, nel mese di novembre 2020.
La revisione del Regolamento Tari introduce tra l’altro una norma che agevola le associazioni di promozione sociale (aps), le organizzazioni di volontariato (odv) e le associazioni sportive dilettantistiche (asd) regolarmente iscritte nei rispettivi albi o elenchi ufficiali: saranno inserite nella classe di attività 1 delle utenze non domestiche al pari di associazioni, istituzioni e scuole.