Via libera della Giunta alle regole per aggiungere tavolini e sedie e far rispettare le distanze di sicurezza
Dopo il semaforo verde del Consiglio comunale alle deroghe al Regolamento sui dehors, la Giunta guidata dal Sindaco Virginio Merola, su proposta della vicesindaca con delega alla tutela e riqualificazione della città storica, Valentina Orioli, e dell’assessore al commercio Alberto Aitini, ha approvato oggi i criteri operativi per attuare il piano straordinario per l’occupazione di suolo pubblico da parte dei locali di somministrazione, che fino al 31 ottobre 2020 potranno avere più spazio esterno per tavolini e sedie e garantire così le distanze di sicurezza imposte a tutela della salute pubblica per contenere il contagio del coronavirus. La misura di sostegno alle imprese di pubblico esercizio si accompagna a quelle previste nell’articolo 181 del decreto Rilancio del Governo, e cioè l’esonero dal pagamento del Canone di occupazione del suolo pubblico fino al 31 ottobre 2020 e l’istruttoria veloce e semplificata dal punto di vista autorizzativo per le richieste di nuove concessioni o di ampliamento delle superfici già concesse, per assicurare il rispetto delle misure di distanziamento. Il Comune di Bologna ha dunque recepito queste indicazioni e ha messo nero su bianco le regole e i criteri che i pubblici esercizi devono rispettare per chiedere nuovi dehors o allargare i propri. Rispetto al decreto c’è un passo avanti che riguarda gli operatori culturali, anche loro duramente colpiti dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria: a Bologna la semplificazione procedurale (commi 3 e 4 dell’articolo 181 del decreto Rilancio) potrà essere estesa, su proposta della Giunta e dopo un confronto con la Soprintendenza, anche agli eventi e alle manifestazioni culturali temporanee nella stagione estiva 2020.
I criteri per creare nuovi dehors o estendere quelli già esistenti
Ecco i principali criteri definiti dal Comune di Bologna.
- I dehors straordinari e temporanei per questa fase di emergenza sono solo quelli di tipo A, cioè con arredi non fissi e in particolare tavoli, sedie e ombrelloni che al momento della chiusura del pubblico esercizio vanno rimossi. Sono comprese negli arredi anche le fioriere.
- I pubblici esercizi che non hanno dehors, possono chiedere un’area al massimo di 20 metri quadrati, preferibilmente davanti alla propria attività.
- I pubblici esercizi già titolari di una concessione, possono chiedere un dehors straordinario che al massimo può raddoppiare la superficie già concessa, e comunque non deve superare i 30 metri quadrati. I dehors straordinari devono essere preferibilmente collocati in continuità con quelli già concessi allo stesso esercizio. Se ciò non è possibile, la distanza dal pubblico esercizio deve essere tale da consentire il rispetto di tutte le norme igieniche e sanitarie.
- L’attività all’interno del dehors straordinario può essere svolta dall’apertura fino alle 23.30 nelle giornate dalla domenica al giovedì; il venerdì e il sabato fino all’1 del giorno successivo. Entro questi orari, il dehors deve essere smontato.
- I dehors straordinari non possono sottrarre spazio al transito pedonale e ciclabile. In qualunque situazione deve essere garantito uno spazio largo almeno 2 metri per il passaggio dei pedoni. Con i dehors straordinari si possono occupare fino a due stalli di sosta rispetto a quelli già concessi e solo di strisce blu e parcheggi per motorini. Non possono dunque essere occupati gli stalli riservati (disabili, forze dell’ordine o altri enti e istituzioni, strisce bianche, cioè i parcheggi per i residenti). Gli stalli per carico e scarico possono essere occupati dai dehors straordinari solo a partire dalle 18.
- I dehors straordinari non sono ammessi in Piazza del Nettuno. Sono ammessi solo per l’ampliamento, quindi in continuità ai dehors già concessi, nelle seguenti piazze: Santo Stefano, della Mercanzia, di Porta Ravegnana, Minghetti. I dehors straordinari sono ammessi in Piazza XX Settembre e Piazza Otto Agosto solo se non sono impegnate per fiere e mercati.
- L’ampliamento temporaneo è possibile anche in zone verdi, parchi e giardini pubblici, sentito il Quartiere di riferimento, secondo le prescrizioni del settore Ambiente e verde del Comune e compatibilmente con altre attività previste in queste aree. All’interno del centro storico, le aree verdi dove è possibile l’ampliamento temporaneo di dehors sono: Montagnola; Parco del Cavaticcio; giardino John Klemen; giardini Graziella Fava; parco 11 Settembre.
- Possono essere proposti al Comune anche progetti condivisi da più esercenti che prevedano anche la pedonalizzazione di una strada.
Visto il carattere temporaneo e straordinario, anche le attività artigianali di alimenti e bevande (come per esempio le gelaterie) possono chiedere l’autorizzazione a mettere sedie o panche all’esterno dell’attività dall’apertura fino alle 23.30 ma non su stalli per le auto e senza sottrarre spazio al transito ciclabile, garantendo in qualunque situazione uno spazio largo almeno due metri per il passaggio dei pedoni.
Come richiedere il dehors temporaneo
La richiesta di dehors temporaneo e straordinario può essere inviata al Comune da mercoledì 27 maggio 2020 attraverso il modulo disponibile nella sezione Economia e impresa di Iperbole, il sito del Comune di Bologna. La richiesta va accompagnata da una planimetria. L’istruttoria sarà svolta da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti degli uffici comunali interessati e la risposta sarà data nel tempo più breve possibile.