Lotta biologica per prevenire gli attacchi alle coltivazioni e via libera alle misure necessarie a sbloccare gli 80 milioni di euro di aiuti per i danni del 2019. L’assessore Mammi: “Pronti a partire con i lanci della vespa samurai già da giugno e a dare risposta agli agricoltori che attendono gli indennizzi. Regione ha presidiato per far approvare in tempi rapidi i due decreti”
Via libera alla riproduzione e diffusione della vespa samurai e alle misure di emergenza necessarie per concedere agli agricoltori gli 80 milioni di euro di indennizzi stanziati dal Governo.
Lo ha stabilito la Conferenza Stato-Regioni, riunita oggi in video da Roma, che ha dato parere favorevole ai due decreti che permetteranno di intervenire a favore delle imprese agricole per prevenire e contenere i danni da cimice asiatica della stagione in corso e indennizzare quelli subiti nel 2019.
Per quanto riguarda il ricorso alla lotta biologica attraverso l’introduzione della vespa samurai come antagonista della cimice, “l’Emilia-Romagna è pronta”, annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, ricordando che “la Regione ha più volte sollecitato il Ministero dell’Ambiente e presidiato in sede di Conferenza delle Regioni perché non ci fossero ulteriori ritardi nel dare via libera al decreto. Il Servizio Fitosanitario regionale, in collaborazione con una rete di laboratori, ha lavorato in autunno e in inverno per la raccolta delle ovature di cimice asiatica che servono alla riproduzione della vespa samurai. Siamo nei tempi per fare i lanci a grande scala a metà giugno, quando ci saranno le deposizioni delle nuove uova dalla cimice”.
“È grazie a questo lavoro- prosegue l’assessore – che il parere è stato inserito d’urgenza nell’ordine del giorno della Conferenza di oggi; si rischiava altrimenti di andare alla successiva convocazione e perdere tempo prezioso”.
“Siamo pronti a partire e a dare risposta agli agricoltori che attendono gli indennizzi nei tempi più rapidi- ha poi commentato Mammi-. Le risorse a disposizione sono quelle stanziate dal Governo nell’ultima Finanziaria, ovvero 80 milioni di euro che andranno tutti a copertura dei danni accertati l’anno scorso. Siamo stati la prima Regione a dichiarare lo stato di calamità e a trasmettere a fine gennaio al Ministero la delimitazione delle zone colpite dai danni della cimice asiatica. Oggi siamo in attesa della pubblicazione del decreto con la dichiarazione dello stato di calamità nazionale e la delimitazione di tutte le aree colpite anche nelle altre regioni. Abbiamo già predisposto la procedura on-line semplificata per la presentazione delle domande da parte delle aziende senza recarsi fisicamente negli uffici”.
I due atti approvati dalla Stato-Regioni
I due atti approvati oggi dalla Conferenza Stato-Regioni sono il decreto del ministero dell’Ambiente su “Criteri per la reintroduzione ed il ripopolamento delle specie autoctone e per l’immissione di specie e popolazioni non autoctone”, in attuazione al decreto del Presidente della Repubblica 102 del 5 luglio 2019. Una volta pubblicato, il decreto consentirà alle Regioni di attivare la procedura per riprodurre e immettere nei campi la vespa samurai, antagonista naturale della cimice asiatica. È quindi un passo in avanti per la lotta biologica alla cimice asiatica, l’unica forma che nel medio periodo potrà davvero contrastare il proliferare dell’insetto e ridurne quindi i danni.
Il secondo decreto sulle “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e il contrasto della cimice asiatica”, previa trasmissione alla Commissione Europea da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, consentirà l’avvio delle procedure di indennizzo dei danni agli agricoltori una volta pubblicata la delimitazione e la dichiarazione di stato di calamità nazionale. Gli 80 milioni di euro stanziati con l’ultima finanziaria saranno interamente destinati agli indennizzi dei danni del 2019. In base alla normativa europea gli indennizzi potranno scattare quando il danno supera il 30% della Produzione lorda vendibile aziendale riferita al settore vegetale. Il Ministero rimborserà fino all’80% del danno accertato.