La Fortitudo Bologna torna a vincere e a far sorridere il proprio pubblico battendo in casa la corazzata Udine per 95-67. Una prestazione di livello sotto l’aspetto difensivo e offensivo che non lascia scampo alla squadra ospite: Aradori ne segna 21 e insieme a lui diversi i giocatori in doppia cifra (Fantinelli, Cucci e Panni). La Effe si regala margini di vantaggio che vanno oltre il +30 per una serata indimenticabile. Udine, dopo un primo quarto di equilibrio, perde la bussola e non riesce a reagire al pesante parziale inflitto dai biancoblu. Gentile, Sherrill e Gaspardo i migliori per Udine.
Dalmonte – In un mondo ideale sarebbe perfetto se ogni giocatore potesse sfilare per mettere il proprio timbro esclusivo a questo tipo di partita. Partita che va al di là di una percentuale al tiro a tratti ideale, ma che ha avuto come genitori la voglia di fare un passaggio in più. Quando chiunque è disposto a fare un passaggio in più allora il flusso è corretto, poi ci possono essere errori ma l’aspetto fondamentale è questo, che stasera è stato fatto per 40’ così come il merito e la somma delle singole prestazioni difensive, non solo nel tenere gli uno contro uno ma nel voler buttare in campo le giuste regole, ci ha poi dato la serenità in attacco. Perché dietro siamo stati solidi, per merito totale dei giocatori: tutti erano connessi, collegati, presenti, incazzati nella modalità corretta, per una partita di qualità. Meriti all’allenatore? Non devo dirli io. Domenica avevo usato il termine responsabilità, perché chi è definito capogruppo, allenatore, deve sempre mettere lo scudo a protezione dei momenti negativi. Questo deve essere di ognuno di noi, e forse doveva essere rivitalizzato: quando questo processo si mette in pratica, va dato merito ai giocatori. Quando sei acceso, quando i tuoi pensieri sono indirizzati tutti sul campo allora sei ancorato sul parquet e la forza, l’intensità, diventano cose tue. Sabato avevo detto che quando si vince una partita si deve essere felici, mentre in Italia spesso una vittoria fa pensare allo scampato pericolo: ora cerchiamo di essere felici, soddisfatti per la prestazione, poi martedì mattina si ricomincia e dovremo cercare di trasformare questa felicità nel desiderio di fare le cose tutte insieme. Perché quando si dimostra che si possono fare le cose, allora ci deve essere la voglia di ripetersi, senza pensieri che ti trascinino fuori.
(Dichiarazioni da bolognabasket.org)