Le parole di coach Dalmonte in vista della sfida esterna contro Udine: “Credo che Udine legittimamente si sia messa in nomination per giocare questa stagione con  l’obiettivo unico dichiarato. Ritengo che abbiano costruito una squadra di altissimo profilo. La profondità e la qualità del roster è sotto gli occhi di tutti e la possibilità di cambiare modulo di gioco è sotto gli occhi di tutti. Hanno costruito una squadra strutturata nella qualità e distribuita nei ruoli. Il gruppo giocatori ha metabolizzato gli equilibri; talento indiscutibile e giocatori a servizio di chi ha talento. Una squadra figlia di Boniciolli per come sta in campo. Noi affrontiamo questa sfida con la consapevolezza di chi abbiamo davanti e del gusto di sfidarli oggi, che siamo ancora lontani dai tempi decisivi della stagione. Capire e vedere a che punto siamo e cosa possiamo proporre dentro al campo e cosa ci porteremo a casa da questa partita per il nostro futuro è che ancora abbondantemente in essere e tornare a casa con delle informazioni. Quello che accadrà sarà difficile prevederlo; la certezza è che fare una rotazione a cinque sui lunghi è molto difficile quasi una impresa perché i giocatori devono prendere il ritmo della partita e così diventa impegnativo. Mi viene da pensare che ho sempre deviato sul gruppo anziché sul singolo. A Cividale è accaduto qualcosa di singolare: Cividale ha giocato una partita con un obiettivo preciso. È corretto che la squadra riconosca bene i tempi e i ruoli e quindi non c’è e non vedo in questo aspetto una modalità per cambiare qualcosa tendente a risolvere. Cercheremo di migliorare mantenendo questi ruoli altrimenti si rischia di entrare in uno stato di confusione e porsi domande. Abbiamo necessità di cementare delle certezze. Le motivazioni devono nascere dentro ognuno e poi sommare le motivazioni di ognuno e presentarsi alla palla a due in questa sfida contro una squadra proclamata per salire. Sono cauto nel dare un significato così, certo-definitivo. Siamo agli inizi e ci saranno altri scontri difficili. Dobbiamo viverla con il senso della sfida, le motivazioni e l’idea di andarci a misurare contro i più forti forse e tornare a casa con l’idea di chi vorremmo essere domani”.

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