Una bella giornata trascorsa ieri al Vinitaly, con il ritorno di un appuntamento importante per la filiera vitivinicola, dopo anni di stop dovuti alla pandemia.
Con le mascherine e tutta la sicurezza che i protocolli richiedono, siamo andati in giro nel padiglione dedicato all’Emilia Romagna, ricco come sempre di stand e visitatori.
Nei prossimi giorni caricheremo le interviste girate con alcuni dei produttori presenti: da sottolineare sicuramente, come punto in comune, la voglia di ripartenza di un settore, colpito anch’esso dalla pandemia, che pian piano torna a crescere nuovamente.
Importanti a tal proposito le parole della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini durante la Tavola rotonda con il presidente del Veneto, Luca Zaia, e l’europarlamentare Paolo De Castro nella giornata del 10 Aprile: “Sul settore vitivinicolo- afferma il presidente Bonaccini– insieme alle altre Regioni l’Emilia-Romagna intende giocare un ruolo di primo piano su sviluppo e regolamentazione nazionale a tutela di produzioni di qualità. E sulla revisione delle normative europee, che non può penalizzare un patrimonio prezioso come quello enologico italiano e delle nostre regioni. Penso ad esempio ai rischi nella nuova Pac di diminuzione dei fondi Ue per l’attività di promozione. Un impegno che va sostenuto anche nelle sfide legate al PNRR, con investimenti per la transizione ecologica, il lavoro e una conversione dei processi produttivi che guardi in primo luogo alla sostenibilità e all’innovazione di prodotto, percorsi che tantissime nostre aziende hanno già intrapreso”.
“Il vino è uno dei biglietti da visita del Made in Emilia-Romagna- prosegue Bonaccini– protagonista nei principali mercati internazionali: negli ultimi cinque il comparto regionale ha registrato un +42% di export, molto al di sopra della media nazionale. Dobbiamo continuare a investire sulla commercializzazione e sullo sviluppo dell’enoturismo, mettendo in valore il patrimonio delle unicità gastronomiche, culturali e turistiche che abbiamo. Perché per crescere nell’ export occorre investire sulla sinergia tra vino e turismo, per valorizzare sempre più l’identità regionale e quella dei suoi prodotti”.