Confabitare – Associazione Proprietari Immobiliari – ha a cuore il welfare abitativo, i rapporti sociali fra condomini e l’abbattimento delle barriere architettoniche sta seguendo da vicino la storia di Emo Gruppioni, un produttivo artigiano bolognese che una notte andò a letto sano e il giorno dopo a causa di un Ictus si svegliò disabile. Tante le peripezie della moglie per mandare avanti la casa, lavorare e poter permettere alla figlia di studiare. Emo è chiuso in casa da 10 anni perché abitando al terzo piano e non potendosi permettere di comprare ed installare un ascensore è costretto in casa.
Quest’anno il suo condominio ha deciso di intraprendere una riqualificazione energetica con Superbonus 110%, grazie a questa opportunità la figlia Elisa ha avuto l’assenso finale all’asseverazione dell’ascensore all’interno del Superbonus: alla riunione condominiale del 7 luglio finalmente si delibera per l’installazione della piattaforma elevatrice: favorevoli 9 condomini su 20 (per il Superbonus bastano 1/3 dei proprietari favorevoli e non i 500 millesimi).
Benché Elisa abbia in mano la relazione dell’ingegnere e dell’architetto che firmeranno il progetto, in data 30/07 un condòmino ha impugnato la delibera, adducendo, tra le altre, motivazioni statiche che danneggerebbero la stabilità dell’immobile.
Ora, andando in mediazione ed eventualmente iniziando un contenzioso legale che non si sa quando potrà finire, la paura di Elisa è che non si riesca a rispettare i tempi del Superbonus e la possibilità di montare un ascensore possa sfumare, come anche quella di Emo di uscire a riveder le stelle e tutto il resto.
È assurdo che per questioni esclusivamente personali – commenta Alberto Zanni Presidente Nazionale di Confabitare – un condominio rinunci alla comodità di avere l’ascensore gratuitamente nel proprio palazzo .
In tutti questi anni di attività abbiamo lottato per l’abbattimento delle barriere architettoniche e in questo caso abbiamo sollecitato il governo perché l’acquisto e l’installazione dell’ascensore fossero inseriti all’interno del Superbonus 110%, una conquista non da poco della quale ci si dovrebbe servire con entusiasmo. Se poi alla comodità si aggiunge anche il fatto di poter aiutare un proprio vicino di casa chiuso in casa da dieci anni è incomprensibile come questo palazzo rischi di non poter inserire l’ascensore nel Superbonus.
Il lavoro di Confabitare – continua Zanni – parte da una filosofia di welfare abitativo, di attenzione alle problematiche sociali all’interno di un condominio, di buona convivenza e riguardo verso le persone sole o disabili, le iniziative che abbiamo fatto in tal senso sono tante. Per questo stiamo supportando il signor Emo e la sua famiglia per risolvere la questione.