Nella giornata di ieri la Squadra Mobile di Bologna ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di un cittadino straniero, dimorante da anni a Bologna e responsabile di plurime violazioni del decreto di divieto di avvicinamento alla moglie e alla figlia. Nello specifico l’indagine è scaturita da un intervento effettuato dalla Polizia di Stato lo scorso 15 giugno, dopo aver soccorso una donna straniera spaventata dall’aggressione del marito. La donna si era poi decisa a denunciare che da cinque anni il marito le usava violenza, anche di fronte alla figlia e la minacciava di morte e, dopo l’ennesimo grave episodio, aveva deciso di farsi ospitare, insieme alla bambina, presso l’abitazione dell’anziana che accudiva. Quel giorno il marito, follemente geloso, aveva preteso di entrare in casa per controllare che la donna non avesse una relazione. La donna era scesa in strada per rassicurarlo, non prima di aver avvertito un’amica che arrivava proprio mentre l’uomo la ingiuriava e minacciava di morte.
La coppia era già stata oggetto di altri invertenti della Polizia, in particolare su richiesta di un vice parroco che risiedeva nello stesso stabile della coppia. L’uomo aveva raccontato di sentire con cadenza settimanale delle urla provenire dall’appartamento dei coniugi e, qualche giorno prima, proprio la bambina della coppia aveva suonato in lacrime alla sua porta, in quanto il padre stava inseguendo la madre con in mano un coltello da cucina. Il vicino, una volta entrato in casa aveva trovato solo la donna perché l’uomo si era già allontanato. Da questi fatti l’uomo aveva ricevuto un provvedimento di divieto di avvicinamento nei confronti della donna.
Nei giorni scorsi però, la vittima ha denunciato di aver visto in più occasioni il marito fuori dalla scuola della figlia, durante gli orari in cui la stessa prelevava la bambina; vista la condotta, che ha aggravato ulteriormente la sua posizione, l’uomo è stato portanto in carcere in regime di custodia cautelare.