Insieme alla salute va tutelato il diritto al lavoro di imprenditori e dipendenti delle imprese soggette a restrizioni
I provvedimenti contenuti nel DPCM del 24 ottobre sono iniqui e sbagliati perché hanno colpito severamente imprese che, fin dalla riapertura di maggio, avevano investito in sicurezza e prevenzione con serietà, professionalità e responsabilità. Una punizione immeritata quella che il Governo infligge a questi settori economici per coprire la mancanza di programmazione, di azioni e di interventi che, nei mesi di riapertura, potevano essere messi in campo a scopo preventivo.
Le nostre imprese hanno gestito una fase complessa come quella del lockdown, caratterizzata dall’azzeramento del fatturato, e poi si sono lanciate con l’impegno di sempre per riaprire in sicurezza. Eppure, nonostante i tanti investimenti fatti per riuscire a garantire un servizio alla clientela, sono state ugualmente colpite da nuove e severe restrizioni.
In uno scenario come quello attuale, la salute continua a rappresentare un bene primario, ma è evidente che la risposta all’emergenza sanitaria non può essere soltanto quella delle maggiori chiusure. Questo decreto, senza logica, compromette il diritto al lavoro degli imprenditori e dei loro collaboratori, facendo venire meno le prospettive di un recupero economico ed aumentando il rischio che molte persone perdano la loro occupazione.
Ecco perché come Confcommercio Ascom Bologna saremo presenti e sosterremo la manifestazione di protesta che si svolgerà il 28 ottobre in Piazza Maggiore. L’iniziativa, nata come manifestazione di Fipe Regionale, si è allargata a macchia d’olio a tante altre categorie, come gli operatori della cultura, dello sport, del commercio e di tutti gli altri settori fortemente penalizzati dal Dpcm. Si tratta di un segnale forte di scontento e di preoccupazione che le nostre imprese vogliono inviare al Governo. Un segnale che non può e non deve rimanere senza risposta: per questo, chiediamo che l’ultimo provvedimento dell’Esecutivo venga profondamente modificato ed in ogni caso ci attendiamo non venga reiterato per il periodo natalizio perché, diversamente, si rischia di andare incontro alla chiusura di centinaia di imprese e alla conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro.
Come Confcommercio Ascom Bologna siamo sempre stati e continueremo ad essere al fianco delle imprese del Terziario di mercato e per questa ragione chiediamo con forza a Governo, Regione e Comuni di mettere in campo, fin da subito, misure di ristoro che sostengano la liquidità delle aziende con risorse vere e immediatamente disponibili, in grado di aiutare le aziende a far fronte ai propri costi fissi e a garantire gli attuali livelli occupazionali.