L’aumentare della popolazione anziana nella nostra società ha già da tempo datoparticolare importanza alla figura della badante che è diventata sempre più richiesta datutte quelle famiglie con anziani a carico che hanno la necessità di essere seguiti eassistiti in tutte le fasi della vita quotidiana. È quindi cresciuta la ricerca di persone fidate acui fare seguire i propri familiari bisognosi di essere accuditi, e già da anni sempre più donne dell’est sono state disponibili a svolgere questo lavoro, anche a causa della mancanza di personale italiano.
Se prima dell’emergenza Covid era comunqueimportante verificare l’affidabilità della persona che si metteva nella propria casa, adesso a maggior ragione diventa fondamentale accertare non solo la serietà, ma soprattutto la sicurezza della badante stessa, in quanto lavora a stretto contatto con l’anziano che potrebbe essere contagiato, anche in seguito agli ultimi casi di numerosi focolai di Coronavirus presenti proprio nei paesi come Bulgaria e Romania da cui quotidianamente arrivano da noi numerose badanti. Adesso c’è il problema del Covid da importazione, in quanto proprio dai paesi dell’est continua ad arrivare il maggior numero di badanti in Italia.
Quali sono quindi i provvedimenti da prendere? Sicuramente maggiore attenzione nella scelta della badante, rivolgersi anche a figure dell’Est, che però già da anni sono nel nostro paese, e soprattutto rivolgersi a strutture o organizzazioni che possano certificare di avere fatto fare al personale adibito a colf/badanti tutti i testi per il Covid. Anche Confabitare- che da anni porta avanti il progetto della badante di condominio- ovvero di una badante condivisa da più famiglie- si è adoperata affinchè tutte le 56 badanti impiegate nei vari condomini si siano sottoposte ai test per il Coronavirus.
Ma oltre alla attenzione che ogni famiglia deve avere, è stata fondamentale e necessaria l’ordinanza della Regione Emilia Romagna che ha reso obbligatorio il tampone per tutte le badanti presenti sul nostro territorio e per quelle in arrivo adesso dai paese dell’Est; una normativa da estendere anche a tutte le strutture e le organizzazioni che forniscono colf e badanti.