L’assessore Matteo Lepore ha risposto, in sede di Question time, alla domanda della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord), sulla crisi del comparto sportivo.
La domanda della consigliera Cocconcelli
“Piscine, palestre, attività sportive di tutti i tipi in grande sofferenza, migliaia di dipendenti, addetti ai lavori, sportivi di ogni età si confronteranno con una grave crisi sportiva legata all’emergenza sanitaria da Covid-19. In questo contesto si inserisce anche il discorso legato allo Spazio Dumbo di Via Casarini che si estende per 2000 mq. e che era stato assegnato al gestore Eden Park il quale avrebbe dovuto usufruirne da meta’ marzo e per il quale aveva preventivamente pagato 15.000 euro di affitto, così come riporta l’articolo di stampa allegato. Purtroppo la situazione è sospesa. Considerata la funzione sociale e sportiva delle attività sportive/ricreative chiedo al Sindaco ed alla Giunta una valutazione politica nel merito e quali misure intendano intraprendere nei prossimi mesi per aiutare il comparto sportivo cittadino”.
La risposta dell’assessore Lepore
“Buongiorno presidente, grazie alla consigliera Cocconcelli e agli altri consiglieri. Ho letto la sua domanda e ho visto anche la rassegna stampa che riporta in questi giorni anche una mia intervista sul tema e sono intervenuto in Commissione cultura, dove ho avuto modo di accennare brevemente anche al tema dello sport.
Insieme ad una rete di assessori allo sport nazionale infatti stiamo predisponendo alcune proposte che consegneremo nei prossimi giorni al ministro Spadafora. Il 9 di aprile saremo in una conferenza con la Presidenza della Regione Emilia – Romagna e sottoporremo sia al ministro che alla presidenza della Regione una serie di ipotesi che in buona sostanza mirano a dichiarare lo stato di crisi anche del settore sport. In questo momento è importante lavorare sulla liquidità delle società sportive. Il “Cura Italia” ha toccato in maniera importante il tema dello sport, evidenziando in alcuni commi e articoli come sia importante sospendere il pagamento dei canoni e il ruolo dei collaboratori sportivi, è chiaro però che le misure che sono state fin ora intraprese non sono sufficienti, come non sono sufficienti per il resto dei settori dell’economia italiana. Lo sport in particolare soffre di una problematicità di precarietà molto forte e quindi la grande platea del collaboratori sportivi, degli educatori e dirigenti sportivi si trova in questa crisi completamente scoperta.
Il primo punto è quello del tema occupazionale, del reddito che trasversalmente tocca vari settori che soffrono di precarietà e che sicuramente deve essere affrontato in fretta. Oltre alla questione del reddito c’è poi quello della liquidità delle associazioni sportive. Il decreto “Cura Italia” prevede dei fondi di rotazione delle misure per le piccole e medie imprese. Ovviamente quando parliamo di terzo settore non parliamo di piccole e medie imprese, le società sportive sono fuori dagli strumenti che sono stati previsti. La cassa integrazione è un amortizzatore, ma non fornisce liquidità immediata, c’è bisogno invece di strumenti per non fare fallire le società e per fare in modo che questo ambito garantisca nei prossimi mesi una attività. Di che tipo? Innanzitutto nel rapporto con i Comuni, se parliamo del comparto delle società sportive che lavorano con il settore pubblico e l’importante è che gli impianti vengano manutenuti e custoditi anche se le attività non si svolgono. E’ importante ragionare a livello nazionale su come rinviare i canoni nei mesi prossimi, fino almeno all’autunno, ma anche su come mettere in campo una normativa nazionale che allunghi le concessioni e ridefinisca gli ammortamenti di chi ha fatto fatto dei piani economici e finanziari e questo è fondamentale per evitare un avvitamento finanziario a livello locale che potrebbe fare seriamente male ai bilanci dei comuni così come a quelli delle società sportive. Non siamo contro parti – questo lo voglio dire, è molto importante – dobbiamo fare squadra e lavorare insieme perché non possiamo essere messi gli uni contro gli altri. In questo momento le società sportive e i Comuni devono essere alleati e chiedere alla Regioni e a Governo di intervenire in maniera forte con un piano di risorse a fondo perduto. Non stiamo parlando di risorse per la manutenzione degli impianti in questo momento dobbiamo parlare di risorse per chi fa sport, gestisce sport e organizza sport.
E’ importante come non mai perché dobbiamo evitare fallimenti. E’ una crisi occupazionale molto forte per un comparto che è sicuramente molto importante, tanto quello che lavora con il pubblico quanto quello che lavora con il privato. Come ho avuto modo di dire ieri- e vengo alla risposta su Oz- per quanto riguarda il settore culturale dobbiamo affrontare questa crisi che è una crisi produttiva, perché i comparti sono fermi, da un punto di vista di sistema. Verremo poi a guardare le singole realtà, guarderemo i bandi e i contributi, ma in questa fase dobbiamo innanzitutto fare squadra per uscirne tutti insieme. Quindi non mi chieda oggi se diamo un contributo di 15.000 euro a Oz perché dobbiamo fare una misura di diverse decine di milioni di euro per mettere in sesto i conti del Comune. Quello che posso dire è che come OZ tante altre realtà sono assolutamente meritorie di sostegno e che il nostro compito è fare in modo che i conti del Comune di Bologna siano in equilibrio e che si riattivi nei prossimi mesi la nostra capacità di intervento. Soltanto lavorando insieme possiamo fare in modo che Bologna possa ritornare nella normalità il prima possibile. Questo è quello che posso dire ovviamente sapendo che il distretto Dumbo e Oz sono due progetti importanti per questa Amministrazione, sui quali ci siamo impegnati e che ovviamente per noi sono un obiettivo da portare avanti le condizioni le guarderemo insieme nelle prossime settimane. La ringrazio”.
(Foto articolo da sito www.comunedibologna.it)